smetto d’ essere trasparente
attacco una rotta alla nuca, macino acqua
trituro aria salmastra, la stessa in fondo all’utero, alla gola
m’insedio sulla prua, gli occhi ai quarti bianchi in alto
recito l’inverno, stanotte ho poche profezie prima di cadere in gocce
– restami sopra – come petali ordinati in fila
dentro rose asserragliate ai muri, disposte in guerra
prima di una metamorfosi il rosso scolora dentro le stive, non c’è
terraferma da toccare
ancora
da Le Stanze del Fiore Nero – ed. Lietocolle
bella molto molto anche la tua voce!!
la cosa in sé è interessante e la poesia è buona, però non capisco perché essere così didascalici… la videopoesia avrebbe un potenziale immenso, non ha molto senso ridurla ad una successione di immagini, penso.
sì, in effetti è stato un esperimento di qualche tempo fa e c’è tanto margine di miglioramento, me ne rendo conto… hai perfettamente ragione… grazie
smetto di essere trasparente…
così mi sento io, a partire da ieri
mi sembra di raccogliere la forza della pietra
a partire dalle sensazioni che mi provocano il sangue!
un buon sabato, amica mia!
è come una eredità che si deve raccogliere per poter incidere il presente.
Buon fine settimana, Carla. Un abbraccio