La grande onda di Hokusai

 

E’ un articolo che scrissi tempo fa su Hokusai e la Grande Onda, una delle sue opere più conosciute, specialmente qui, in occidente.

La Tigre

C’è un grande artista giapponese, famoso in tutto il mondo, il cui sogno era mostrare al mondo che vedere vuol dire conoscere. Lo stile, in lui era una teoria del mondo. La forma di un sapere. La figura, un concetto incarnato. E’ Katsushika Hokusai (1760-1849)

Della sua biografia, celebre è quel che lui stesso scrisse:

Già all’età di sei anni ho cominciato a disegnare ogni sorta di cose.
A cinquant’anni avevo già disegnato parecchio, ma niente di tutto quello che ho fatto prima dei miei settant’anni merita veramente che se ne parli.
E’ stato all’età di settantatre che ho cominciato a capire la vera forma degli animali, degli insetti e dei pesci e la natura delle piante e degli alberi..
E’ evidente perciò che a ottantasei anni avrò fatto via via sempre più progressi e che, a novant’anni, sarò entrato più a fondo nell’essenza dell’arte.
A cento avrò definitivamente raggiunto un livello meraviglioso e, a cento e dieci anni, ogni punto e ogni linea dei miei disegni avrà una sua propria vita.
Vorrei chiedere a coloro che mi sopravviveranno di prendere atto che non ho parlato senza ragione. Scritto all’età di settantacinque anni da me, un tempo Hokusai, oggi Gokyorojin, il vecchio pazzo per il disegno.

 

Fuji

Era tanto maniacalmente impegnato nella comprensione del proprio mestiere che, in punto di morte, avrebbe confidato alla figlia: “Se avessi ancora cinque anni a disposizione, potrei diventare finalmente un pittore”. Hokusai sapeva dove voleva arrivare.

Hokusai è stato un artista eccentrico ed irrequieto e fu tra i primi a muoversi all’interno del movimento che faceva parte dello stile popolare dell’Ukiyo-e (uno stile naturalistico e fresco, diverso dai preziosi calligrafismi della maniera accademica ), come disegnatore e illustratore di libri e surimono(messaggi augurali).

L’artista, nel corso degli anni, sperimenta nuove formule, che sono delle vere e proprie mutazioni di pelle e, a questo proposito, firma molti dei suoi lavori, con nomi diversi (Shunro, Sori, Taito, Litsu, Manji) a testimonianza del suo temperamento teso alla ricerca e all’innovazione, giungendo a fondare una sorta di canone nuovo della pittura paesaggistica, che si diffonderà in Europa, dalla metà dell’Ottocento e influenzerà artisti occidentali, come, per esempio, Monet, Degas e altri impressionisti.

 

La Grande Onda

 

” La grande Onda presso la costa di Kanagawa ” 1830-1832 circa è una delle opere più conosciute, specialmente nel mondo occidentale. Egli considerava la sua arte come una “via”, un percorso artistico da praticare e in questo modo la trasmetteva, attraverso i suoi scritti, i suoi insegnamenti, agli allievi. Secondo Hokusai, la pittura è una via da perseguire con pazienza e determinazione, ma anche con molta immaginazione e il pittore è un microcosmo che deve sapersi svuotare per mettersi in contatto con il macrocosmo della natura, per far risuonare l’universo della realtà.

The Thirty-Six Views of Fuji (Fugaku Sanju-Rokkei)

25 pensieri su “La grande onda di Hokusai

    • trovo che sia un grande insegnamento il suo pensiero, la sua vita. vorrei che fosse così la mia. con sempre nuove mete da raggiungere, da perfezionare, da vivere intensamente.

  1. mi ha sempre affascinato la sua persona e il suo desiderio di andare oltre non solo gli schemi ma anche proprio andare oltre l’approccio alla pittura che era proprio dell’epoca
    ho visto una sua opera al norton museum di pasadena che ero piccola e mi rimasero nel cuore quegli aquiloni che volavano come slegati da tutto e da tutti, mi ha percorso per anni quell’immagine …
    grazie davvero per questo post!
    chicca

    P.S. questo è il link al dipinto di cui dicevo
    http://www.nortonsimon.org/collections/browse_title.php?id=P.1966.20.070

    • é molto bello il dipinto, grazie Chicca, per aver postato il link, lo metto in coda al post.
      affascinante la leggerezza degli aquiloni in contrasto con la maestosità del Fuji, la grande montagna e la vita normale delle persone al lavoro.
      un abbraccio

  2. questo è il genere di pittura che mi affascina molto…per i suoi ondeggiamenti sinuosi, la sua spinta magica…
    bella la tua descrizione dell’artista, anche io ne farò una prossimamente, si tratta di un’artista friulano molto bravo 🙂

    a presto!

    • quello che a noi sembra qualcosa di estremamente straordinario, ed è quello che del resto mi aveva colpito di questo artista, e cioè la volontà di ricerca, in realtà fa parte della cultura giapponese, che vede nell’arte e nella vita una continua metamorfosi, un mutamento necessario, in quanto il tempo trasforma ogni cosa e nel farlo c’è una continua evoluzione.
      grazie a te

  3. quelli che un tempo definivamo “pazzi” sono ora guardati come precursori, innovatori, etc etc etc

    le righe che lui scrive di se stesso sono struggenti: avere al consapevolezza di mai arrivare, ah, questa è Arte—

    grazie

  4. sì, hai detto bene, sergio, “avere la consapevolezza di mai arrivare” e del resto può mai dirsi l’arte un punto di arrivo? chi pensa di aver capito tutto, di essere un grande artista altri non è che un bravo interprete, l’arte, come la vita è continua evoluzione, con qualche sprazzo di illuminazione!
    grazie a te

  5. Ripasso per gli Auguri di Buon Natale… avevo preparato una “cartolina”, ma su wp non si riesce a commentare con immagini… tuttavia facciamo finta che sia stata spedita e che tu l’abbia ricevuta – come tornare bambine: il bello del Natale… fantasia…
    un abbraccio
    eli

  6. Non lasciarti scoraggiare da coloro che delusi dalla vita sono diventati sordi ai desideri più profondi e autentici del loro cuore Giovanni Paolo Secondo.”l’unica misura dell’amore è amare senza misura.”Secondo S. Agostino.

    • Grazie carissima, è proprio quello che mi ci vuole un abbraccio come il tuo.
      Ti auguro ogni bene, che siano giorni propizi e speciali questi, per incominciare un nuovo anno ricco di successi e armonia

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